Recuperare la funzionalità articolare, novità dalle cellule staminali

La ricerca sulle staminali è uno degli ambiti più promettenti della medicina contemporanea, anche per quel che riguarda le articolazioni. Una novità, definita “eccitante”, è annunciata in questi giorni dall’Università della California, tramite una pubblicazione sulla rivista Nature. Gli scienziati sarebbero riusciti a “riparare” delle lesioni al midollo spinale con un trapianto di cellule staminali, che infine ha condotto a un parziale recupero delle funzionalità articolari.

Sperimentazioni analoghe erano state condotte in precedenza sui ratti e un aspetto qui di particolare interesse – che avvicina gli esiti alla prospettiva di trials clinici- è che stavolta sono state coinvolte le scimmie Rhesus, la cui biologia e fisiologia è molto simile a quella degli uomini. Sono state impiantate nel midollo spinale dei primati (un paio di settimane dopo la lesione) cellule progenitrici neurali (destinate a diventare cellule del sistema nervoso centrale) derivate proprio dal midollo spinale umano.

Lo scoglio incontrato finora in tale procedura era la sopravvivenza e la capacità di sviluppo di tali cellule dopo il trapianto. Scoglio apparentemente superato in questa sperimentazione con alcuni accorgimenti farmacologici e metodologici, tant’è che nell’arco dei nove mesi successivi è emersa una moltiplicazione sia dei cosiddetti “assoni”, che permettono la comunicazione tra le cellule (essenziali anche per il movimento volontario negli esseri umani), sia delle “sinapsi”, i punti di contatto tra cellule che propagano gli impulsi cellulari. Successivamente, è stato riscontrato un miglioramento delle facoltà motorie, specie per quel che riguarda gli arti anteriori.

Si tratta di risultati conseguiti dopo anni di studi, specie sugli aspetti di “resistenza” biologica all’efficacia dei trapianti. “E servirà ancora pazienza, prima di avviare studi clinici”, precisano gli studiosi, consci della complessità dell’ambito studiato e delle necessità di ulteriori riscontri anche sul piano della sicurezza terapeutica. Non ultimo, osservano gli scettici, il miglioramento motorio è risultato reale ma ancora limitato. Quel progresso, seppur parziale, segna comunque un punto di svolta che sembra aprire a un grande potenziale, sul piano della ricerca e della cura, inimmaginabile fino a pochi anni fa.

Fonti

nature.com
https://www.nature.com/articles/nm.4502

ansa.it
https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2018/02/28/innesti-di-staminali-riducono-le-lesioni-del-midollo_f3a85935-de30-4d51-86e5-6d75b27a938f.html

ucsdnews.ucsd.edu
http://ucsdnews.ucsd.edu/pressrelease/researchers_use_human_neural_stem_cell_grafts_to_repair_spinal_cord_injurie

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